Intervista a Sabrina Ramacci.
Proseguono le nostre intervista ai membri di Digital Web Italia. Per i clienti che già ci conoscono e per chi è curioso di sapere come funziona la nostra agenzia ma anche, più in generale, per introdurvi alle diverse professionalità che ogni giorno si dedicano a far sì che il web sia la passione di milioni di persone. Oggi parliamo con Sabrina Ramacci, collaboratrice di Dweb Agency si occupa di Copywriting , da oltre 25 anni nel mondo della comunicazione e del giornalismo.
Quando e come hai cominciato a scrivere, parlaci un po’ di te?
«Scrivo da sempre e piuttosto mi chiedo quando smetterò di farlo! Sono laureata in Storia e Critica del Cinema e specializzata in Arte Contemporanea, giornalista freelance e grafologa, con una passione per delitti e misteri.
Con la Newton Compton ho pubblicato Hollywood criminale, 101 personaggi che hanno fatto grande Roma, 1001 cose da vedere a Roma almeno una volta nella vita e Italia giallo e nera».
Un tuo progetto che ricordi con maggior piacere?
«Prima di tutto viene RAMI Rescued Archive Memories Initiative. Si tratta di un archivio di memorie analogiche, di un progetto di trascrizione di diari privati e di una ricerca sugli usi creativi che possiamo fare di materiali come cartoline, foto e lettere.
Potrebbe sembrare anacronistico ma è proprio il mondo digitale a chiederci una maggiore attenzione all’analogico, per uno scambio che sono certa sarà sempre più urgente e stimolante.
Per quanto riguarda i progetti di comunicazione non so, non saprei dirti quale ho preferito, non un’unica campagna almeno, ma di certo mi sono divertita molto con le attività di marketing non convenzionale, di Guerriglia Marketing».
Com’è cambiato il copywriting dalla carta stampata al digitale?

Scrivere per un pubblico online è diverso dallo scrivere per il classico giornale cartaceo
«Esistono differenze e analogie. Si scrive in modo diverso e si legge in modo diverso ma le regole di base restano le stesse. La scrittura giornalistica non deve essere prolissa e risponderà sempre alla regola delle 5 W. Non sai di cosa si tratta? Se questo fosse stato un articolo di un quotidiano cartaceo ti saresti collegato a Wiki per scoprirlo, nel nostro caso basta cliccare sul link Regola delle 5 W.
Gli articoli sul digitale sono interattivi (collegamenti, archivio, social, forum ecc.), propongono una grafica che partecipa all’esperienza visiva del lettore e possono essere aggiornati in tempo reale, per limitarci agli elementi di base.
I giornali cartacei hanno sempre avuto il limite dello spazio ma oggi molte testate stanno modificando le regole: meno argomenti ma articoli più dettagliati, con una maggiore attenzione alla grafica, alle illustrazioni, alle foto e alle infografiche.
Un quotidiano online aggiorna e sintetizza costantemente le proprie notizie, la stessa testata nell’edizione cartacea approfondisce con articoli più lunghi che online non avrebbero lo stesso appeal e cura molto di più l’apparato visivo che è oggi determinante».
Quali sono gli aspetti della comunicazione che un copywriter non può ignorare?
«Scrivere è una connessione. Un articolo, ma anche un semplice post, può essere l’inizio di un collegamento che ci porta altrove, un collegamento importante per i contenuti ma anche per le regole SEO a cui ogni buon copy deve saper rispondere.
È stimolante immaginare la scrittura per il digitale un po’ come il nostro cervello: neuroni connessi tra loro grazie alle sinapsi. Per questa ragione è cruciale saper interpretare bene il target a cui ci si rivolge.
Un testo non deve attirare l’attenzione di “tutti”, anche perché è di fatto impossibile, ma solo delle persone che desideriamo conquistare, delle persone che vogliamo tra i nostri utenti. Questo vale per un articolo, per un post o per una campagna ADV».
Secondo te, oggi, quali sono le caratteristiche principali che deve avere un articolo per diversificarsi dagli altri?
«Senza dubbio l’originalità. Se cerco su Google un argomento X e poi mi ritrovo con 10 articoli in cui viene spiegato sempre allo stesso modo, allora qualcosa non ha funzionato.
Un copy deve saper scrivere headline e testi originali, contenuti che attirino l’attenzione. Il titolo è fondamentale, lo è sempre stato ma oggi ha un ruolo davvero risolutivo.
Un utente viene attirato a cliccare su un contenuto grazie al titolo e poi, a cascata, passa dal primo paragrafo fino alla fine dell’articolo. Se è vera la regola d’oro Content is King, lo è anche la sua evoluzione, ovvero: non solo il contenuto ma anche il lettore è il Re del nostro lavoro».
Quanto e perché è consigliabile affidarsi a un copy esperto per la stesura dei contenuti di un sito web o di un blog?
«Non si tratta di saper scrivere, ma di tecnica, metodo, esperienza. E sì, anche di buon gusto. È importante stimolare l’utente ma allo stesso tempo evitare il clickbaiting, ovvero le false promesse dei titoli a effetto che non generano credibilità.
La fiducia tra chi comunica e chi riceve il messaggio è essenziale. Il copywriting è la capacità di adottare un linguaggio persuasivo, ogni parola ha un suo preciso scopo. È un po’ come il Tetris, lo ricordi? Uno dei primi videogiochi di logica, lo inventò un russo nel 1984. Ogni parola che usiamo ha un suo colore e una sua forma, il compito di un copywriter è fare in modo che tra di loro le parole si incastrino nel giusto ordine, in armonia».
In base al canale di comunicazione si devono creare contenuti diversi, come cambia lo stile da un canale all’altro?

E’ importante avere un proprio piano editoriale
«Ogni tecnica di scrittura si adatta a un preciso canale: social, sito, blog ecc. I contenuti devono corrispondere a un piano editoriale ben delineato, il testo deve essere SEO friendly per essere riconosciuto dai motori di ricerca, la grafica e il testo devono essere responsive per meglio adattarsi a qualsiasi supporto digitale, i tempi di pubblicazione sono diversi da canale a canale e così via.
Le regole sono tantissime, alcune valide per tutti i canali altre più specifiche, quindi bisogna essere in grado anche di modificarle in base agli obiettivi che un cliente ci chiede di ottenere e in base alle caratteristiche di ogni prodotto.
Insomma, è importante fissare delle strategie e sfruttare i vantaggi della tecnologia, ma senza perdere di vista la creatività e ricordando che l’utente si conquista anche con una buona dose di empatia».
Riassumendo, puoi dare 5 consigli utili agli imprenditori che vogliono migliorare i propri contenuti online facendo copywriting?
«Spesso in Italia le persone ritengono che fare un lavoro creativo sia alla portata di tutti, ma non è vero, non lo è per nessun tipo di lavoro. Di recente si è diffuso un meme che suona più o meno così: “Mio cugino me lo fa gratis!”. Ecco credo che in ogni settore sia sensato rivolgersi a degli esperti. Questo è il mio primo consiglio. Poi quello di aver chiari i propri obiettivi e il proprio target, di non sottovalutare mai il valore di una campagna di marketing, di lasciarsi consigliare e infine quello di essere al passo con i tempi, di uscire dalla propria confort zone e di osare!».
Se avete altre curiosità sul mondo della comunicazione scriveteci nei commenti e se invece avete domande sui nostri servizi contattateci per una delle nostre consulenze marketing gratuite.
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