Nel 2003 la società americana Linden Lab lancia Second Life, il primo universo virtuale elettronico digitale online (MUVE), un gioco che modifica non poco il rapporto degli utenti con la rete. A distanza di 15 anni è la software house sudcoreana Snow a rivoluzionare il mondo dei social con Zepeto, la app mobile più scaricata in Italia (e non solo) negli ultimi mesi.

Cos’è Zepeto
Zepeto è soprattutto un’app molto diffusa tra gli adolescenti perché unisce alcuni degli aspetti più stimolanti per il pubblico under 25. Si crea un avatar 3D partendo da un selfie e con questo si interagisce in un mondo virtuale esattamente come su un social ma con caratteristiche che, pur prendendo ispirazione da Second Life, Snapchat o ThisCrush, di fatto aprono a una realtà virtuale che si fonde nella giusta misura con quella reale.
L’app è gratuita e utilizzabile sia su iOS (da Apple Store) sia su Android (da Google Play). Dopo il download è possibile creare il proprio avatar tridimensionale scattando un selfie da cui l’algoritmo crea un cartoon con caratteristiche simili alla nostra reale forma del volto, al colore dei capelli, degli occhi e così via. La creazione di un avatar attraverso il riconoscimento facciale è senza dubbio una delle prime ragioni del successo di Zepeto che a oggi conta più di un milione di download.

A questo punto l’utente può personalizzare il proprio outfit acquistando nello store vestiti e accessori o anche mobili e oggetti per arredare il proprio spazio virtuale, per rendere così sempre più verosimile il proprio alter ego in 3D. Si ha davvero l’imbarazzo della scelta nel selezionare le modalità di saluto, i passi di ballo oppure le emoji da utilizzare anche su altri social. Gli utenti possono guadagnare denaro virtuale – da utilizzare solo su Zepeto – partecipando ai giochi online della app.
Come funziona Zepeto
Zepeto permette di chattare con amici reali o persone che vivono dall’altra parte del pianeta, di scattare foto del proprio avatar ma anche degli spazi privati e pubblici e di condividerle su Instagram, Facebook e Zepeto. Provate a fare una ricerca dell’hashtag #zepeto e vi stupirete delle migliaia di immagini online. Gli utenti possono anche svolgere attività virtuali insieme ai loro amici, più o meno come accade in Second Life, e seguirsi a vicenda usando un codice personale che rende visibile un determinato follower e il relativo ambiente virtuale. Per chattare ci si incontra in Zepeto Town Street, mente in altre stanze è possibile creare situazioni ludiche insieme ai propri amici.

Una delle controindicazioni di Zepeto sembra però essere quella della diffusione dei dati privati degli utenti a società di marketing. Come abbiamo visto Zepeto è un’app gratuita che si sostiene con gli acquisti in-app, di conseguenza è plausibile che la Snow venda a società terze informazioni quali indirizzo IP, numero di telefono e casella di posta elettronica; oltre chiaramente all’immagine reale dell’utente necessaria per creare l’avatar.
Fermo restando che è un comportamento ormai diffuso tra molte software house, la critica all’azienda nasce anche perché i termini di servizio sono scritti esclusivamente in coreano. In pochi sono soliti leggerli ma, talvolta, almeno la forma vuole la sua giusta dose di trasparenza.
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