Il nostro staff: FlavioWeb, SEO Manager.
Scopriamo la figura del SEO Specialist, ovvero della persona che in DWeb è incaricata del posizionamento sui motori di ricerca dei siti dei nostri clienti.
Cominciamo subito a bomba..
- Qual è stata la tua formazione nel web?
Ho iniziato da solo, costruendo il mio primo sito nel 2006, una cosa amatoriale per un amico. Ricordo che utilizzai “Incomedia Website X5”. Il risultato a livello estetico fu, ai miei occhi di principiante, bellissimo. Oggi direi il contrario. Ma quello che mi affascinò sin da subito fu capire come mai quel sito non si riusciva a trovare su Google. E da li partì un percorso di formazione da SEO che ancor oggi non è finito. Sono fondamentalmente un autodidatta che ha speso (e spendo ancora), giornate intere dedicate alla formazione e ai test. In questo senso sono stati preziosi per me i consigli sul ForumGT di Giorgio Taverniti, alcuni libri e la frequenza di qualche corso dedicato alla SEO e al Copywriting.
Oggi oltre a collaborare con Dweb Agency gestisco un mio blog dove si parla di SEO a 360 gradi..
Di cosa ti occupi all’interno di Dweb Agency?
Il mio ruolo è quello di SEO Specialist. Lavoro per dare visibilità sui motori di ricerca ai siti web dei clienti. Ovviamente questa definizione è solo la punta dell’iceberg. A monte ci sono un’infinità di analisi da fare, già soltanto prima di progettare la struttura del sito. E quando questo è online, il lavoro di analisi e monitoraggio deve essere constante se si vogliono raggiungere risultati.
Cosa ti intriga maggiormente del tuo ruolo professionale?
La SEO è una sfida continua, un qualcosa in perenne evoluzione. Inoltre quello che funziona per il sito di un settore, potrebbe non funzionare per un altro sito inserito in un contesto diverso. Questo è l’aspetto più interessante perché ogni progetto è storia a se e non rischi mai di annoiarti con procedure standard tutte uguali. Per me è come una febbre che viene finalmente curata solo quando riesco a raggiungere il risultato: portare il sito più in alto possibile nella classifica di ricerca di Google.
Quali sono le principali caratteristiche che deve avere oggi un sito web ottimizzato SEO?
Su questo si potrebbe scrivere un libro (e ce ne sono di buoni da leggere). Se devo essere riduttivo posso elencare 3 requisiti principali: deve avere una Struttura SEO (che si progetta in fase di realizzazione dei siti web) quanto più possibile perfetta, garantire una User Experience positiva e piacevole e infine deve essere “vivo”, ovvero in continuo aggiornamento con contenuti freschi, interessanti ed ottimizzati, in maniera di riuscire a creare reputazione ed autorevolezza online al brand proprietario. Senza queste 3 caratteristiche, qualsiasi azione si voglia intraprendere è destinata a rendere meno di quanto si spende.

Vantaggi e svantaggi del tuo lavoro?
Svantaggi? Quando si fa qualcosa che piace non ce ne sono fondamentalmente. Forse l’unico potrebbe essere quello che quando si verifica una criticità, non importa se sia di domenica o in tarda serata, è necessario intervenire subito per risolverla. E questo toglie un pochino di tempo alla famiglia purtroppo.
Nella realizzazione di un sito quali sono i principali fattori di ottimizzazione?
Molto dipende dal progetto. La prima cosa da fare è sicuramente lo studio della classifica di ricerca per cui si vuole andare a competere. Chi c’è, cosa fa, come si presenta, quali attività ha svolto per arrivare nelle prime posizioni. In questa fase è previsto anche lo studio del settore, ovvero diventare padrone della materia il più possibile.
Poi segue naturalmente la progettazione a monte di una struttura che permetta ai motori di ricerca di ottimizzare le risorse concentrandole sulle pagine più importanti. E in questo includo i collegamenti tra le pagine, la struttura dei menu e l’utilizzo ponderato di titoli e tag header. A mio avviso poi segue la realizzazione di un piano editoriale bello corposo, in maniera tale da riuscire in breve a verticalizzare il sito e a farsi notare da Google.
Poi entrano in gioco altri fattori tecnici come la velocità di caricamento delle pagine, la navigabilità del sito (soprattutto da mobile che è più complicato) e tutta un’altra serie di cose. Qui, oltre a volerci competenza, ci vuole anche un buon server. Io lavoro quasi sempre con WordPress e se devo scegliere un hosting per WordPress scelgo Siteground. Costa di più ma anche le prestazioni del sito e l’assistenza tecnica sono migliori. Come diceva mio padre, chi più spende meno spende. Tutto è rapportato insomma.
Un lavoro del genere è già sufficiente per competere in serp non troppo difficili. Il resto è top secret ☺

Nella realizzazione di un sito quali sono i principali fattori di ottimizzazione?
Molto dipende dal progetto. La prima cosa da fare è sicuramente lo studio della classifica di ricerca per cui si vuole andare a competere. Chi c’è, cosa fa, come si presenta, quali attività ha svolto per arrivare nelle prime posizioni. In questa fase è previsto anche lo studio del settore, ovvero diventare padrone della materia il più possibile.
Poi segue naturalmente la progettazione a monte di una struttura che permetta ai motori di ricerca di ottimizzare le risorse concentrandole sulle pagine più importanti. E in questo includo i collegamenti tra le pagine, la struttura dei menu e l’utilizzo ponderato di titoli e tag header.
A mio avviso poi segue la realizzazione di un piano editoriale bello corposo, in maniera tale da riuscire in breve a verticalizzare il sito e a farsi notare da Google. Un lavoro del genere è già sufficiente per competere in serp non troppo difficili. Il resto è top secret ☺
Richieste “bizzarre” dei clienti?
Questo bisogna chiederlo al capo ☺
Quale pensi sarà il futuro del linguaggio SEO nel web?
Se intendi come gli utenti si interfacceranno con i motori di ricerca ti rispondo dicendoti “vocal search”. Già esistono dispositivi in grado di eseguire delle ricerche seguendo i comandi vocali.
Queste intelligenze artificiali si evolveranno sempre di più e riusciranno prima o poi ad interfacciarsi con noi anche in dialetto grazie a sofisticati algoritmi di auto apprendimento. Per questo ritengo che sia molto importante sviluppare contenuti scritti in linguaggio naturale e scorrevole destinati agli utenti, e non per i motori di ricerca. Se 10 anni fa per cercare un hotel si scriveva su Google “hotel Roma”, oggi la ricerca vocale potrebbe essere “Ok Google, trovami un hotel a Roma che costa poco e che sia vicino alla stazione Termini”. La differenza può sembrare limitata alla cosiddetta “coda lunga” ma in realtà si tratta di avere un approccio diverso alla SEO in cui il modo di scrivere i testi (la semantica) e i dati strutturati saranno elementi fondamentali.
Ci spieghi cos’è il SEM e come gestirlo al meglio?
Il SEM (Search Engine Marketing) fondamentalmente è l’insieme delle attività che hanno l’obiettivo di far aumentare la visibilità e il traffico di un Sito Web. Il SEM include le attività di SEA e SEO.
SEA (Search Engine Advertising) sono annunci pubblicitari volti a generare traffico verso una landing page tramite annunci testuali, display, attività di remarketing, ecc.. Ad esempio quelle aree che Google mette a disposizione degli inserzionisti paganti per pubblicare i loro annunci in posizioni privilegiate (sopra i risultati organici). Si tratta di vere e proprie aste in cui si offre un tanto a click. Semplicisticamente potrei spiegarlo dicendo che chi offre di più per un click, Google lo mette in prima posizione. In realtà per guadagnare quella prima posizione entrano in gioco altri fattori, come la coerenza dell’annuncio con i contenuti della pagina di destinazione, il punteggio di qualità delle chiavi utilizzate e altre cose.
La SEO invece comprende quella serie di attività che influiscono sul posizionamento organico nei risultati della serp di Google, come accennato in precedenza.
Qualche consiglio a chi avesse bisogno di un restyling dei contenuti, quali sono le caratteristiche da cui partire?
Già il solo fatto che decida di iniziare un’attività del genere significa che è partito bene. I contenuti oggi sono fondamentali ed è necessario produrne in buona quantità e soprattutto di qualità. Per qualità intendo utilità. Quello che scrivo serve, oppure scrivo tanto per riempire il sito?
Quindi per prima cosa è necessario mettere a punto un piano editoriale decidendo gli argomenti da trattare e la cadenza di pubblicazione. Poi bisogna andare a caccia di domande.
Quali domande fanno i lettori nei commenti? Se ad un articolo segue una domanda significa che quell’articolo non ha dato tutte le risposte ed è li che ci si può infilare per produrre un qualcosa di nuovo e di utile. Ho scritto centinaia di articoli con questo metodo ed i risultati sono stati sorprendenti. Infine è possibile trovare ispirazione nei forum di settore. È solo questione di “mettersi in ascolto” e rispondere sul proprio sito.
Concludo dicendo che oggi fare SEO significa collaborare a stretto contatto con un team di persone specializzate. Una volta il webmaster faceva tutto: sito, seo, campagne ads, post sui social, grafica. Un vero tuttologo. Oggi, con i livelli di competizione a cui si è arrivati, un solo soggetto,n seppur bravo e preparato, non riuscirebbe mai a dare buoni risultati ad un cliente. Se oggi Digital Web Italia raggiunge certi tipi di risultati è solo perché dentro ci lavora un team preparato e specializzato, ognuno per il proprio settore, che lavora fianco a fianco su ogni progetto.
Ringraziamo Flavio per averci dedicato un pò del suo tempo prezioso e vi invitiamo a seguire il suo blog FlavioWeb per tenervi aggiornati sul mondo SEO.
Se avete altre curiosità sul mondo del SEO e visibilità sui motori di ricerca scriveteci nei commenti e se invece avete bisogno di un progetto SEO siamo a vostra disposizione, contattateci per una consulenza gratuita.